Divide and Dissolve
Divide and Dissolve
Poche band usano la loro voce in modo politico come Divide and Dissolve, sfruttando la potenza delle loro esibizioni per attirare l’attenzione sulla violenza coloniale e sulla battaglia in corso contro l’oppressione sistemica.
Dalle canzoni di protesta per l’occupazione di Turtle Island (i cosiddetti Stati Uniti) al punk, l’arte è sempre stata in prima linea nel cambiamento sociale. Che si tratti di attacchi mirati o di qualcosa di più esistenziale – cantato a bassa voce o eseguito a tutto volume – le immaginazioni doom di Takiaya Reed, artista black e tsalagi, sono un trampolino di lancio per la resistenza collettiva.
Poche band usano la loro voce in modo politico come Divide and Dissolve, sfruttando la potenza delle loro esibizioni per attirare l’attenzione sulla violenza coloniale e sulla battaglia in corso contro l’oppressione sistemica.
Dalle canzoni di protesta per l’occupazione di Turtle Island (i cosiddetti Stati Uniti) al punk, l’arte è sempre stata in prima linea nel cambiamento sociale. Che si tratti di attacchi mirati o di qualcosa di più esistenziale – cantato a bassa voce o eseguito a tutto volume – le immaginazioni doom di Takiaya Reed, artista black e tsalagi, sono un trampolino di lancio per la resistenza collettiva.
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